Ovvero, come scrivere dei titoli di successo.

Tranquilli, non affronteremo aspetti psicologici o comportamentali.

Mi riferisco piuttosto ai caratteri tipografici, a quei disgraziati segni sulle pagine che tanto ci mettono in croce quando si tratta di scrivere qualcosa che dovrebbe destare interesse.

Sì, perché in cinquanta caratteri (che sono poi quelli suggeriti per i titoli dei nostri articoli) potrebbero segnare la differenza tra un “Mmmmmh…mi interessa, fammi leggere” e un “Vabbè…le solite st…”.

La cosa incredibile è che le reazioni sopra descritte non sono solamente quelle della massaia di Voghera (ma quante massaie ci saranno mai a Voghera?) ma anche quelle del nostro amatissimo Google.

Quindi, bando alle ciance e vediamo, senza entrare troppo nel merito di tecnicismi strani, come strutturare dei titoli efficaci rispettando delle poche e semplici regole di composizione.

Prima però vediamo come NON deve essere un titolo.

  • lungo: non attrae il lettore e non piace nemmeno a Google che lo ignorerà sistematicamente
  • descrittivo: se sveliamo tutto e subito, chi se lo legge l’articolo?
  • banale o standardizzato: evitiamo (se possibile) titoli del tipo “I migliori addobbi natalizi per la tua casa”
  • ambiguo o fuorviante: se annunciamo che descriveremo come addobbare la casa per Natale, non possiamo arrivare a parlare delle varie differenze liturgiche tra cattolici e ortodossi
  • complicato: evitiamo termini troppo tecnici o inglesismi assurdi che potrebbero essere sostituiti da termini più comprensibili

E allora come dovrebbe essere?

Prima di tutto deve invogliare il lettore a cliccarci sopra e a leggere quanto comparirà a video di lì a pochi secondi e (magari) poi anche a condividerlo.

Deve essere quindi:

  • chiaro e esplicativo: il lettore deve capire subito cosa andrà a leggere
  • diverso: dal titolo dobbiamo far capire che stiamo offrendo un “prodotto” che si contraddistingue dalla massa degli altri articoli in giro per il WEB che trattano lo stesso argomento
  • semplice: qui si fa tosta. Dobbiamo impegnarci a rendere semplici concetti anche complessi se vogliamo ottenere seguito
  • stimolante: la curiosità è la leva su cui agire sempre
  • audace e creativo: anche qui c’è da lavorare ma dopo un po’ di tentativi e con i giusti suggerimenti (continua a leggere e li troverai) diventeremo dei copywriter provetti

“Wingardium Leviosa” e altre parole magiche

harry_potterIntendiamoci, non è che stiamo assistendo all’ennesimo episodio di Harry Potter dove abbiamo centinaia di svolazzamenti di bacchette magiche e cappelli parlanti e dove ci tutto ci sembra normale senza chiederci il perché.

Abbiamo invece delle paroline che, adeguatamente inserite nei titoli, catalizzano il nostro interesse.

Parole come:

  • “Perché”: metterla nel titolo fa sempre il suo effetto in quanto stimola la curiosità
  • “Come”: altra parolina magica che lascia intendere che alla fine della lettura potrei aver scoperto la soluzione (già sperimentata da altri) ad un mio problema
  • “Tu” o “Voi”: essere colloquiali e diretti rende sempre. Si instaura da subito un clima di confidenza e si fa leva sull’empatia
  • “Efficace”, “Pratico”: tutti vogliamo una soluzione che funzioni e che non ci faccia impazzire. Sole o combinate queste paroline hanno sempre il loro fascino
  • “Guadagnare” o “Risparmiare”: ebbene sì, “Pecunia non olet”

“Scopri le 5 mosse per cucinare una carbonara perfetta”

Rullo di tamburi: i consigli!

  • Usiamo i numeri: un classico intramontabile! Utilizzare i numeri nel titolo funziona sempre. Il lettore capirà da subito che troverà uno schema nelle argomentazioni dell’articolo
  • Un aggettivo non si nega a nessuno: usiamolo bene e farà la differenza. Aggettivi come “sicuro”, “facile”, “pratico”, “efficace”…
  • Invito all’azione (Call To Action – CTA): usiamo parole che invitino al compimento di un’azione come “leggi”, “scopri”. Sempre imperativo, mi raccomando. Per vincere le titubanze del lettore
  • Sincerità e trasparenza: il contenuto dell’articolo deve soddisfare le promesse del titolo. Se alla fine della lettura, il lettore metterà in pratica quanto annunciato nel titolo e lo farà con esiti fallimentari, non prendiamocela se poi non leggerà più niente di nostro

La SEO

Eccola là…anche qui!

Certamente, è il nostro fine ultimo.

Aaaah forse non lo avevo scritto fin dall’inizio, scusate.Il nostro scopo principale è sempre quello di posizionare la nostra parola (frase) chiave, ricordiamocelo!

Vediamo insieme come con pochi semplici esempi pratici (due aggettivi nella stessa frase, visto?).

NUMERO AGGETTIVO PAROLA CHIAVE PROMESSA
10 Fantastici Consigli per rinnovare il tuo guardaroba Spendendo pochissimo

 

CALL TO ACTION NUMERO PAROLA CHIAVE AGGETTIVO
Scopri Le 5 mosse Per cucinare una carbonara perfetta
COME PAROLA CHIAVE AGGETTIVO PROMESSA
Come Scrivere un titolo Accattivante Che inviti alla lettura

 

Seguendo questi semplici schemi che potremo ricombinare in molti modi potremo finalmente scrivere dei titoli di successo che desteranno l’attenzione dei lettori.

Fatelo, provateci e vedrete che poi verrà tutto naturale.

Promesso!

 

W. Pennacchietti

 

Articolo presente anche su: APA Institute